Archivio Spettacoli per Ragazzi

Quando Pinocchio vende l’abbecedario per comprarsi un biglietto per il teatro, fa un’azione rivoluzionaria. Sceglie un percorso differente. Fa la conoscenza di una realtà differente. Coi nostri spettacoli rivolti a bambini e ragazzi e giovani, ricordiamo a tutti -anche a noi- che esiste un mondo diverso da quello quotidiano, il mondo fantastico e reale delle storie che ci permettono di capire la realtà, e che queste storie vengono narrate dalla voce degli attori. Tutti devono sapere che questo mondo esiste, può esistere, e forse un giorno potranno capire che è necessario e indispensabile che esista, proprio come lo è una foresta.

AL GRAN TEATRO DI MANGIAFUOCO / 2008

per bambini dai 6 ai 10 anni

Il Gran Teatro ha montato le sue tende, manca solo il pubblico. Ma ecco che arrivano i bambini, e Mangiafuoco con i suoi attori esce sulla strada per riceverli, incontrarli, e quindi accompagnarli fin dentro la sala.
Tra i bambini, nella confusione, si intrufola Pinocchio. Proprio come nelle pagine di Collodi. Ed è lui stesso che, dialogando con Mangiafuoco, fa partire il sogno che è questa avventura. Lo scenario si sposta in estremo Oriente. Wu Ching-hua è una giovanissima ragazza che è costretta a lavorare nei campi perché il padre è vecchio e malato. Ma in questa Terra una legge proibisce alle giovani donne i lavori di fatica perché il loro compito è fare dei figli che possano diventare contadini e guardie del Governatore tiranno. Per questa ragione viene arrestata. Riesce a fuggire e ad appiccare un incendio che distrugge la prigione. Tutti i contadini vengono chiamati a Palazzo per spegnere le fiamme, e così si incontrano, e discutono tra di loro. Wu Ching-hua li arringa, parla delle condizioni di servitù in cui sono costretti a vivere, e li convince ad organizzarsi per reclamare i loro diritti. Viene progettata una azione simbolica, un assalto al granaio per una ridistribuzione del grano tra tutti. Ecco l’epilogo. Mangiafuoco è di nuovo in scena, e riporta il pubblico fuori dalla storia, lo riaccompagna nella realtà. E tra quel pubblico ora c’è certamente anche Pinocchio.

di Gigi Bertoni con Federica Belmessieri, Maria Regosa, Andrea Valdinocci regia Alberto Grilli scene e costumi Lucia Baldini, Angela Pezzi luci Marcello D’Agostino direzione musicale Antonella Talamonti foto Stefano Tedioli video Andrea Pedna grafica Marilena Benini

IL PRINCIPE DELLE FAVOLE  / 2001

Lo spettacolo ha inizio. Dopo le prime battute musicali, una figura avanza sul palcoscenico verso il pubblico. Tre attori, nerovestiti, mimetizzati nella penombra, ne permettono i movimenti. E’ il Principe delle Favole, che ci introduce alla storia che vedremo, per poi andare a sedersi di lato sul palcoscenico, come un duca nel teatro elisabettiano, per lasciare tutta la scena all’azione degli attori. Ed ecco partire la prima delle otto favole, collegate tra loro da una trama sottile che il Principe condurrà fino alla fine, reintervenendo ancora nel corso dello spettacolo per poi chiuderlo. E naturalmente collegate dal fatto che tutte le storie narrate raccontano di animali.

di Gigi Bertoni con Stefano Grandi, Maria Regosa, Sauro Rossi, Giorgio Zacco regia Alberto Grilli scene e costumi Maria Donata Papadia luci Marcello D’Agostino

IL CYRANO DI BERGERAC ovvero il cavaliere diseguale / 1999

Uno spettacolo per il palcoscenico, per gli spazi all’italiana, ma il gruppo di attori si muove nello spazio totale della scena. Gli attori raccontano di come si costruisce uno spettacolo, di come si lavora sulle sfacettature di un personaggio, e così discutono del perché Cyrano sia diseguale, e quanta colpa stia nella gente che lo circonda. Gli ingredienti sono gli stessi degli spettacoli precedenti: un teatro d’attore che esprime una grande energia nel lavoro, e poi il canto, e musica dal vivo (anche se non necessariamente tutta la musica). Le scene e i costumi sono, come di consueto, molto essenziali.

di Gigi Bertoni con Angela Pezzi, Maria Regosa, Paola Sabbatani, Sauro Rossi, Renato Valmori regia Alberto Grilli scene e costumi Maria Donata Papadia luci Marcello D’Agostino

LA FATTORIA DEGLI ANIMALI / 1996 e 2006

Una storia già conosciuta è ancora una volta alla base del lavoro. Un romanzo che può essere raccontato ai bambini (tanto che è stato prodotto anche un cartone animato), e che vive di vita propria nella vicenda degli animali ribelli e autogestiti. Ma anche un romanzo sul quale sono state scritte pagine aspre, una parabola che va a toccare con forza alcuni dei valori fondamentali per l’uomo : la libertà. Un libro che ha provocato prese di posizione durissime anche nei confronti del suo autore, George Orwell.Un testo a cui è stato attribuito più di un significato politico, che è certamente politico nel suo significato più alto, civile; un invito a non delegare, ad essere partecipi e protagonisti della propria vicenda umana. Uno spettacolo col quale, ancora una volta, cerchiamo di toccare corde profonde. In scena operano cinque attori e un musicista che si muovono nello spazio totale del teatro – totale perché non ci si limita a raccontare dal palco ma si utilizza anche la platea – cercando di divertire e di dare stimoli.

LE FAVOLE DEGLI UOMINI E DEGLI ANIMALI / 1995

La lettura – spettacolo parte dal libro, presenza fisica visibile sul leggio, ma poco alla volta la favola si mette in scena; le ambientazioni e i protagonisti delle favole esercitano un potere d’attrazione naturale sul pubblico anche solo con la lettura, che però viene via via arricchita dal lavoro degli attori.Un attore interpreta i testi, mentre una musicista esegue l’accompagnamento sonoro e musicale, fino a creare il ritmo del racconto con semplici e simboliche azioni. Così il topo, il ragno, il colibrì e gli altri protagonisti parlano, agiscono, lottano e, infine, sono portatori di una saggezza popolare che ragiona sugli elementi delle grandi verità dell’amicizia, della scaltrezza, della paura o dell’inganno.

di Gigi Bertoni con Paola Sabbatani, Renato Valmori regia Alberto Grilli scene e costumi Maria Donata Papadia

IL GATTO DEL CHESHIRE (ovvero giocare con le parole) / 1995

Attorno alla presenza fisica del libro (visibile sul leggio) due attori-musicisti si alternano alla lettura dei testi e all’accompagnamento musicale delle azioni per tutta la durata dello spettacolo un’ora circa. Proponiamo un percorso di scoperta che va di poesia in poesia, dalla filastrocca breve, al gioco di parole in rima, dalla canzoncina più meno nota, al racconto ironico, alla poesia semplice nella forma e un po’ più complessa nei significati, il tutto arricchito da suggestivi trucchi teatrali, musica, piccole soluzioni sceniche d’effetto.

di Gigi Bertoni con Angela Pezzi, Sauro Rossi regia Alberto Grilli scene e costumi Maria Donata Papadia

IL CERCHIO DI GESSO / 1994

Il CERCHIO DI GESSO, liberamente tratto dall’opera omonima di Li-Hing Tao, XIII secolo, e da “Il cerchio di gesso del Caucaso” di B. Brecht. Nasce sotto i colori dell’ERT Emilia Romagna Teatro Teatro Stabile Regionale questa produzione del Teatro Due Mondi per la stagione di teatro ragazzi (e “nonsoloragazzi”, come sempre). E’ una liberissima rielaborazione di una “vecchia leggenda cinese del 1200”, “Il Cerchio di Gesso”, scritta da Li-Hing Tao. La stessa storia che Brecht trasformò, anch’egli intervenendo molto liberamente, e trasferì nel Caucaso. Di quella abbiamo conservato alcuni elementi, come l’ambientazione, molti nomi dei personaggi; e a questi abbiamo amalgamato alcune parti dell’opera di Brecht, e ci siamo letti anche altre storie analoghe, in qualche modo facendole fruttare (“Il giudizio di Re Salomone” da Il libro dei Re dell’Antico Testamento; “La Favola del figlio cambiato” di Luigi Pirandello).

di Gigi Bertoni con Angela Pezzi, Paola Sabbatani, Renato Valmori, Barbara Wolf regia Alberto Grilli scene e costumi Maria Donata Papadia luci Marcello D’Agostino

IL MARE DEL TEMPO PERDUTO / 1991

“Questa notte, Clotilde, è successo qualcosa di molto strano. Era un odore di rose e sono sicuro che veniva dal mare”.Seduti attorno a un tavolo-mare, illuminati da alcune candele, Tobias e Clotilde si raccontano ancora una volta l’evento straordinario di cui sono stati testimoni. Il mare profumava di rose. Credere ai sogni forse vuol dire renderli veri. E tutti, in quel paese arido e spopolato, bagnato da un mare crudele, volevano il profumo delle rose. Un mondo fantastico prende corpo, si anima e si mostra grazie alle ombre che i due protagonisti proiettano su una serie infinita di schermi, con giochi di luce e effetti semplicissimi. La storia procede, nuovi personaggi animano un viaggio accompagnato dalla poesia della fiamma e dai suoi riflessi. Il pubblico è l’ospite di questa stanza magica, complice e partecipe di avvenimenti incredibili.

di Alberto Grilli da Gabriel Garcia Màrquez con Angela Pezzi, Paola Sabbatani, Renato Valmori regia Alberto Grilli scene e costumi Maria Donata Papadia

BELLI PAGLIACCI / 1991

Lo spettacolo è una sorta di antologia di numeri dal repertorio tradizionale dei clown. Ai due pagliacci che si alternano o affrontano sul palcoscenico si aggiungono – loro malgrado – proprio i “seriosi” musicisti che vorrebbero poter offrire al pubblico la loro arte musicale, ma che vengono coinvolti nel divertimento collettivo.La struttura dello spettacolo è semplice. Arrivano i pagliacci: Birillo suona la tromba e fa il trasformista, René ammaestra le pulci e tira di boxe, la musica cresce e tutti battiamo le mani. Forse così usciranno dalla nostra tasca dei ricordi, o forse, cose mai viste davvero. Scherzi feroci che diventano teneri giochi, e risate, e diventano capriole. Musicisti e acrobati, comici e poeti, un mondo è svelato: stava dentro a scarpe più grandi, a nasi posticci. Che belli i pagliacci!

con Alessandro Gentili, Angela Pezzi, Paola Sabbatani, Renato Valmori regia Alberto Grilli scene e costumi Maria Donata Papadia