SPETTACOLI ALLA CASA 2022/23
UN TEATRO DI COMUNITÀ
C’è un gruppo di teatro, il Teatro Due Mondi, che è anche una comunità fatta di collaboratori, soci, sostenitori, volontari, spettatori, partecipanti. Persone che si riconoscono in una reciproca appartenenza: un luogo (la Casa del Teatro), una idea, dei principi e dei valori, un modo di intendere il lavoro artistico e la vita.
C’è un calendario di appuntamenti che è specchio di una comunità di artisti che sono compagni di strada, differenti da noi ma uniti da vincoli e prospettive comuni. Donne e uomini che uniscono e non dividono, che aprono porte per farsi sentire e per ascoltare. Che pensano il teatro e l’arte come strumenti di creazione del bello condiviso.
C’è un grande numero di persone, di diversa età e provenienza, che cerca qualcosa di cui tutti sentiamo bisogno: una comunità che può farci sentire fiduciosi e tranquilli, in pace.
Essere spettatori partecipanti è un modo di dichiarare che i problemi non sono solo faccende private, vuol dire non essere pubblico passivo ma piuttosto essere attivi protagonisti alla vita della società, significa contribuire alla crescita che tende al benessere immateriale di tutti.
La somma di tutto questo è la comunità in cui agiamo, è la nostra casa, il nostro orizzonte, il nostro percorso, il nostro vincolo.
Scriveva Dario Fo: “Un uomo che non partecipa alla vita della comunità, che si estranea, è un morto che cammina”.
La Casa del Teatro vuole aprire le porte a un nuovo pubblico e per facilitare la frequentazione a tutti i cittadini abbiamo fissato il costo del biglietto, con un gesto non solo simbolico ma anche concreto, a soli 2 euro.
Per gli spettacoli i posti sono LIMITATI, consigliamo di prenotare allo 0546 622999 o sul sito www.teatroduemondi.it/news/ o il giorno dello spettacolo al 331 1211765.
LA CASA DEL TEATRO OSPITA
MENOVENTI
MEME FESTIVAL
LA CASA DEL TEATRO OSPITA
ACCADEMIA PERDUTA ROMAGNA TEATRI
TEATRI D’INVERNO
NUOVA BARBERIA CARLONI
anche per ragazzi

Nelle sparute barberie di provincia oggi rimangono specchi rettangolari appannati dal tempo e ricoperti da una ragnatela di graffi. Ma soltanto mezzo secolo fa la barberia era il luogo di ritrovo preferito dai signori. Un posto discreto, dove discutere liberamente dei propri affari. E c’era la musica, il caffè e c’erano gli aneddoti balzani del fidato barbiere. L’idea portante dello spettacolo è ricreare l’atmosfera di quei tempi in cui il barbiere cantava, suonava, consigliava… in una parola, intratteneva i suoi ospiti. Sciamani e dottori, artisti del cuoio capelluto determinati a curare, a suon di lozione, qualunque problema, i barbieri/musicisti ostentano orgogliosi il proprio talento gestuale… certi che il cliente uscirà pulito e liscio, rigenerato nel corpo ed elevato nello spirito.
A seguire brindisi per l’apertura della stagione
TONNO E CARCIOFINI

Tonno e carciofini è una storia di amicizia tra due inetti superficiali alla ricerca del successo. Finiranno per trovare nel wrestling il vero senso dell’arte e della vita. A teatro come nel wrestling, attraverso la finzione più spudorata, vogliamo tornare a contatto con la realtà delle cose. Siamo alla ricerca di qualcosa che distrugga la finzione teatrale, per farla resuscitare rinnovata. Cosa dovremmo fare se non augurarci la fine di questo mondo? Nel frattempo, possiamo sempre gustare un tramezzino tonno e carciofini, due ingredienti diversi ed apparentemente incompatibili, eppure destinati a riunirsi. Come i protagonisti della nostra storia e come nel wrestling, dove bene e male collaborano subendo volontariamente colpi pericolosi per un fine superiore: il godimento del pubblico.
CALEIDOSCOPIO D’ORIENTE. Una fantasia di teatro danza classico indiano

Il Teatro Tascabile inizia nel 1978 il suo percorso di ricerca sul teatro-danza indiano, come via per un rinnovamento dell’arte dell’attore. Le danze classiche dell’India vantano origini culturali antichissime. Nel corso dei secoli si avvia quel processo che trasforma il tempio nel fulcro della vita religiosa, artistica ed economica, ma durante il tardo periodo medievale, con l’arrivo dei musulmani nel Nord, nasce la tradizione secondo cui le danzatrici, oltre che celebrare i rituali quotidiani, vengono invitate nelle corti per intrattenere i sovrani. Dalla seconda metà dell’Ottocento, le danze classiche andarono soggette al decadimento che colpì la cultura indiana sotto il dominio britannico. Ottenuta l’indipendenza, sono tornate all’antico splendore, con una vitalità sempre crescente. Lo spettacolo propone brani che appartengono alle discipline Bharata Natyam, Kathakali e Orissi.
OMERO ODISSEA. CANTO PER OGGETTI E VOCE
per ragazzi

L’Odissea è il poema del viaggio e della nostalgia. E’ la storia di Ulisse, eroe astuto e valoroso, ma enormemente infelice, perché, desideroso di ritornare in patria, è spinto continuamente lontano dall’odio di un Dio. E’ costretto ad affrontare avventure affascinanti e pericoli terribili: dai mangiatori di loto, la pianta che fa dimenticare il ritorno, al Ciclope mostruoso, dalla maga Circe, bellissima, che trasforma in porci i compagni di Ulisse, al canto delle Sirene. Questa versione dell’Odissea vuole trascinare con sé chi guarda, attraverso la continua trasformazione della scena. Sculture plastiche in movimento e macchine sceniche sofisticate, giocattoli tradizionali, come il Lego e il Meccano, oggetti d’uso quotidiano vengono utilizzati per accompagnare il racconto.
ERA MEGLIO CASSIUS CLAY

Non possiamo rivelare la trama della commedia, non gioverebbe al pubblico, possiamo dire che ci sarà una festa e che i personaggi principali sono tre: Jimmy, ex pugile; Tex: ex promessa del pugilato; Clara: ex attrice, ora animatrice di feste per bambini. Clara viene ingaggiata come animatrice di feste per bambini da Tex che vuole fare un regalo a Jimmy. Clara si ritrova in un luogo che non sembra propriamente una casa e… – Ops, ma i bambini non ci sono! Tex ride come un dodicenne, sembra proprio un dodicenne!, Jimmy sta in sedia a rotelle e sorride così candido che Clara sceglie di rimanere. Una festa può rivelarsi la più triste delle situazioni ma l’arte della commedia farà in modo che ciò che ha peso rimanga nascosto, come le nocche dei pugili sotto le garze.
PUGNI PESANTI. LEVE CONTRO LA GUERRA

Una storia dove protagoniste sono le mani, quelle di Anselmo Mambelli, un giovane contadino romagnolo che nel 1940 finisce dentro l’infernale giostra della guerra e viene spedito a combattere in Nord Africa. Anselmo è abituato a combattere, ma sul ring. Da anni si diletta con l’arte della boxe ed è già un piccolo campione dei pesi welter. Nel suo paese i suoi pugni sono molto conosciuti, poiché veloci, abili e pesanti. Ma la guerra è un’altra cosa. In guerra, quando si combatte, non si saluta l’avversario, non gli si stringe la mano. Non esiste incontro: l’unica regola è vincere o sopravvivere allo scontro. Il racconto di un ragazzo italiano che a colpi di guantone riuscì a sopravvivere agli orrori della guerra. Tratto da un’incredibile storia vera.
L’ANATRA, LA MORTE E IL TULIPANO
teatro danza per ragazzi

Quella dell’incontro fra l’anatra e la morte è una storia dal finale inevitabile, ma inaspettatamente divertente e leggera. In fondo racconta una cosa semplice, e cioè che la morte ci accompagna fin da quando siamo in vita e che comprenderlo ci aiuta a non averne paura, a sentirci meno soli e magari anche a vivere più consciamente. La strana e inaspettata amicizia fra l’anatra e la morte viene narrata in primo luogo attraverso un linguaggio coreografico, grazie ai corpi e le movenze, ma anche alle voci di Aldo Rendina e Federica Tardito. Un duetto teatrale stralunato, buffo e poetico che sul palco trova la sua ideale corrispondenza musicale nell’inusuale abbinamento fra fagotto e violoncello.
IMMIGRANT SONG 2.0

Il titolo del brano dei Led Zeppelin, che aveva apparentemente tutt’altro senso parlando della conquista dell’occidente da parte dei Vichinghi, qui è preso a prestito per parlare della non-conquista dell’Occidente di oggi. Da parte di gente che muore per strada o per mare. Lo spettacolo sembra chiedersi se per strada non sia morto l’Occidente stesso. Un Pulcinella cantastorie ci regala una favola di Josè Saramago sulla (impossibile) fine del mondo, e chiama sulla scena la figura Thomas Sankara, il leader rivoluzionario del Burkina Faso “eliminato” nel 1987. Si rivelano i fantasmi della vicenda: il colonialismo e la regola onnipresente del capitale, i migranti fuggiti da una politica violenta o da qualsiasi cosa deprima la dignità umana. Lo spettacolo contempla l’idea del declino di una civiltà, la nostra.
Tratti nel cuore (dedicato a Guido e Giovanni)
THE BOY’S BLOOD. I GIORNI DI DINO CAMPANA

Campana fu poeta camminante, tutta la sua poesia è profondamente immersa in questo vagare nell’anima del paesaggio italiano tra Toscana, Emilia-Romagna, Liguria e Umbria. Campana fu rinchiuso in manicomio, dove uno psichiatra di nome Carlo Pariani lo sottopose a un ciclo di interviste per cercare di comprendere il nesso follia-genio. Lo spettacolo ci fa vedere il poeta imprigionato nelle sue ossessioni, che si materializzano prendendo la forma delle diverse figure di “persecutori” che sempre lo assediarono: i marradesi, la madre, i letterati fiorentini, i ragazzini per strada al suo paese, infine proprio lo psichiatra Pariani. Incalzato da queste figure, dalle immagini dei viaggi e degli amori il poeta fugge nella propria poesia e nel delirio.
venerdì 17 marzo 2023 ore 21.00
LIBERTÀ E MALINCONIA
concerto

Un concerto in cui storie di vita personale si intrecciano all’impegno politico e sociale per tratteggiare figure di donne tra forza e fragilità. Canzoni che raccontano storie di vita difficili, della faticosa lotta contro la sfortuna e l’ingiustizia. Ma anche l’impossibilità di chiamarsi fuori, le seconde possibilità che esistono, la ribellione degli anni giovanili, gli amori impossibili, tenuti segreti a nascondere la propria vulnerabilità, i padri ritrovati e il “fare insieme” che dà senso e forza. I brani sono composizioni originali di Paola Sabbatani, che firma musica e testi, arrangiate da Daniele Santimone per un quartetto di musicisti (con loro Tiziano Negrello, Maurizio Piancastelli e Roberto Bartoli), provenienti da esperienze eterogenee, dal jazz alla musica classica alla musica popolare.
ARCHIVIO Casa del teatro
le proposte delle passate stagioni